Incidenti domestici

Incidenti domestici

Quello che vi sto per raccontare è avvenuto un po’ di anni fa, all’epoca avevo 19 anni. Mi piaceva una ragazza della mia compagnia, una certa Marika, un anno più giovane di me. Abitava a due minuti da casa mia ed eravamo molto in confidenza, troppo amici per metterci assieme, almeno questa era la sua scusa. Lei non mi snobbava, semplicemente mi trattava da amico ed anche da confidente. Io le ero amico, se di più non si poteva…
Lei era molto carina di viso, non molto alta, le tette saranno state una seconda misura ma quel che mi faceva perdere la testa di lei era il suo culo che era incredibilmente bello. Qualunque cosa indossasse, gonna, pantaloni stretti, pantaloni larghi, aveva sempre un culo meraviglioso. Secondo me era anche un po’ maialina ma purtroppo non avevo mai avuto l’occasione di appurare questo suo aspetto.
Un giorno suona il telefono di casa, era Marika (all’epoca non c’erano i cellulari) che mi dice di aver un problema se potevo raggiungerla a casa sua.
Vado subito, mi fa entrare. Era a casa da sola e la vedevo molto preoccupata, quasi pallida. Le chiedo “cos’è successo? Qualcosa non va?”
Marika “io e te ci confidiamo tante cose, mi prometti che posso fidarmi che quello che ti sto per dire rimarrà tra di noi e non riderai?”
Io “ma certo, ci mancherebbe altro… Ma cosa ti è capitato?”
Marika da pallida è diventata rossa, anzi viola. Tentava di iniziare il discorso ma poi si fermava.
Le ho preso un bicchier d’acqua e le ho detto “tieni, bevilo, prendi un respiro e dimmi cos’hai che mi fai stare in pena!”
Lei lo fece e mi disse “stavo facendo un giochetto… beh sai… non ho il ragazzo e…” era sempre più rossa e smette di parlare.
La guardo e le dico “dai siediamoci sul divano così ti rilassi e mi racconti tutto”
Marika “no! sedermi no!”
Io non capivo e la guardavo con fare interrogativo.
Lei prese coraggio e mi disse “ho fatto una stupidaggine, incuriosita da quello che mi ha raccontato una mia amica… Ho preso dal frigo una carota…”
Io “e?”
Marika “l’ho pulita ed ho provato ad infilarmela”
Io “ma ti sei sverviginata con una carota?”
Marika “no, non per davanti…”
Io “ah..”
Marika “purtroppo però mentre la muovevo si è spezzata e si è bloccata, non esce più”.
Io “cazzo! Hai provato a spingere come se dovessi andare in bagno?”. Nel frattempo la cosa mi stava eccitando ma dovevo cercare di non farglielo capire.
Marika “si ho provato e riprovato. Ne avrò fuori si e no mezzo centimetro e non riesco ad estrarla”
Io “mi sa che devo accompagnarti al pronto soccorso”
Marika “ma sei matto? Ci lavora mia zia! Lo racconterebbe subito a mia mamma e lo verrebbero a sapere anche quelle pettegole delle mie cugine!”
Io “e cosa vuoi fare? Tenertela la a vita?”
Marika “io ti ho chiamato per sapere se avevi dei consigli da darmi”
Io “no… se vuoi però posso provare a tirarla fuori…”
Marika arrossendo di nuovo mi risponde “no mi vergogno!”
Io “se da sola non riesci devi farti aiutare da qualcuno. Se al pronto soccorso non vuoi andare e non vuoi farti scoprire dai tuoi genitori…”
Marika un po’ titubante accetta e mi dice “va bene, hai ragione. Però promettimi che non approfitterai per mettere le mani anche in altri posti”
Io “va bene. Mettiti sul divano che vediamo”
Marica si stende sul divano a pancia sotto, alza leggermente il bacino e si abbassa pantaloni e mutandine.
Quella visione era fantastica, quel culo da sogno che era stata la fonte di innumerevoli seghe lo vedevo per la prima volta nudo. Per fortuna avevo i jeans un po’ larghi che mimetizzavano un po’ l’erzione.
Con le mani le dilato le natiche e vedo questa carota che sporge per più o meno mezzo centimetro. Cazzo se era grossa.
Io “ma provare con qualcosa di più fino no?”
Tengole natiche aperte con una mano e con l’altra tento di prendere la carota dai bordi ma vado male, non viene.
Le dico di mettersi a pecorina con il culo all’insu. Lo fa e adesso le vedo anche la fighetta. Il cazzo mi faceva male da quanto era duro.
Provo a prendere la carota ma non è cambiato nulla. Allora le dico “quando te lo dico io ti apri più che puoi le natiche e spingi come se dovessi andare al bagno più forte che puoi, pronta?”
Marika “ok”
Io “vai!”
Con le mani si apre le natiche. Vista così sembrava da film porno! Inizia a spingere ed esce un altro mezzo centimetro. Dicendole di non fermarsi prendo con le dita di entrambe le mani la carota e tiro. Si muove, esce!
Io “Marika guarda è uscita!”
Marika si tira su e mi da un bacio sulla guancia ringraziandomi.
Io “ti fa male? Perché sei molto arrossata”
Marika “no, leggermente fastidio”
Io “sarebbe meglio mettere un po’ di pomatina perché mi sa che altrimenti poi inizia a farti male. Dai valla a prendere che te la metto”
Marika “adesso mi posso arrangiare anche da sola, grazie”
Io “dopo tutto questo ti vergogni ancora? Dai che te la metto per bene che tu non ci vedi qua”
Si convince e la va a prendere, la faccio rimettere a pecorina ed inizio a spalmarla attorno al buco del culo. Vedo che ha delle reazioni, il buco si contrae e si rilassa. Io tra un po’ venivo nelle mutande.
Poi decido di metterla anche un po’ dentro così me ne metto un altro po’ sulla punta dell’indice e faccio entrare mezza falange. Marika ha un sussulto e sento un sospiro, subito dopo vedo che la sua fighetta inizia a bagnarsi. Così decido di osare ed inserisco il dito fino a metà ed inizio a muoverlo.
Marika con una voce calda come non l’avevo mai sentita mi chiede “che stai facendo?”
Io “ti sto mettendo la crema, ti da fastidio? Devo smettere?”
Marika “noo…”
Il dito entra tutto. Poi aggiungo crema ed infilo un secondo dito. Entra anche quello e Marika inizia a gemere. La fighetta è bagnatissima.
Io vorrei toccargliela, leccargliela ma ho paura che poi ci ripensi così inizio a darle dei bacetti sulle natiche. Non dice nulla, adesso inizio a leccargliele, non dice nulla ed inizio a muovermi verso la sua fighetta. Quando la raggiungo Marika dice “sssiiiii leccamela!”
Inizio a leccargliela, geme sempre più fin che viene.
Io mi calo pantaloni e mutande e le dico “ho una voglia pazzesca, adesso te lo metto tutto dentro!”
Marika “non nella figa sono vergine! Mettimelo dietro!”
Non capisco più nulla, mi spalmo un po’ di crema ed inizio ad incularla. E’ strettissima, è fantastica, è il culo che ho sempre sognato!”
Fin che la inculavo le stimolavo il clitoride. Geme, geme fino a venire di nuovo. Le contrazioni del suo sfintere sono così forti che mi fanno venire.
Ci siediamo e ci guardiamo. Per un momento non dice nulla nessuno. Poi lei rompe il ghiaccio “cosa abbiamo fatto?”
Io “abbiamo avuto un rapporto ed a me è piaciuto tantissimo, a te no?”
Marika “si, mi è piaciuto tantissimo. Era la prima volta che lo prendevo e sono contenta che sei stato tu”
Io “bene, adesso la nostra amicizia avrà un’altra prospettiva”

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